Ho scritto davvero tanto sulle tecniche di demolizione del cemento in tutte le sue declinazioni. Con questo articolo cerchiamo di approfondire i segreti di questo composto edilizio.
Abbiamo già descritto le origini del prezioso materiale che ci ostiniamo a demolire, oggi approfondiamo ulteriormente l'argomento. Peraltro è più semplice demolire ciò che si conosce meglio e noi lo facciamo volentieri per lasciare spazio a nuove costruzioni, più sicure e in armonia con l'ambiente.
In edilizia con il termine cemento, si intende una varietà di materiali da costruzione, noti come leganti idraulici, perché miscelati con acqua sviluppano proprietà adesive.
Le materie prime per il cemento sono sostanze contenenti carbonato di calcio (calcare o gesso) e silicati di alluminio (argilla). Polverizzate e cotte in un forno a 1300-1500 gradi, le due sostanze si amalgamano senza fondere formando il clinker.
Il clinker, macinato, si unisce al gesso che regola il tempo di indurimento e dell'acqua da luogo alla reazione chimica. I granelli di polvere si coprono di una pellicola che diventa sempre più densa e lega i granelli l’uno all'altro. Col tempo i cristalli si uniscono l’una con l’altra, ed è questo reticolo a rendere la pasta di cemento dura e resistente come la roccia.
Quanto impatta il clinker sulla semplicità della demolizione del cemento
Quindi, è Il clinker il componente base per la produzione del cemento, così chiamato dal nome del forno (kiln) in cui avviene il processo di cottura. La roccia prevalentemente utilizzata per la produzione del clinker è la marna poiché è composta da materiale argilloso e carbonatico. Tanto semplice ma allo stesso tempo forte e resistente perché, unito ad altri elementi, diventa il cuore delle nostre abitazioni.
Cemento armato, calcestruzzo , pilastri e travi che solo grazie alle nuove tecnologie possiamo frazionare e ridurre in blocchi per la discarica speciale.
Raffaele Berton
Demolition Team
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